Negli Anni ’60 in Afghanistan i tempi dei Talebani e della guerra erano lontani anni luce. Si viveva all’occidentale, senza restrizioni per le donne, con parchi rigogliosi e strade su cui sfrecciavano auto sportive.
C’era una volta un Afghanistan dove le donne andavano a scuola e vestivano all’occidentale. Dove su strade perfette sfrecciavano auto sportive. Dove si viveva tra giardini e architetture meravigliose. Tutto questo non secoli fa ma fino alla fine degli Anni ’70.
C’era una volta in Afghanistan
Da giorni, ossia da quando i Talebani hanno sbaragliano senza alcuna resistenza le forze governative, girano in rete immagini che stridono tantissimo con la realtà attuale dell’Afghanistan. Le fotografie scattate da Bill Podlich, professore universitario americano trasferitosi a Kabul nel 1967, mostrano la vita degli afghani negli Anni Sessanta prima della svolta islamista imposta dai talebani. Molte strutture immortalate dal docente statunitense sono state distrutte da oltre trent’anni di conflitto e dall’invasione americana in seguito agli attentati di New York dell’11 settembre. I Giardini Paghman in cui Podlich ha fotografato le sue due figlie, ad esempio, non esistono più.
Intervistata dal Danver Post, Peg Podlich, figlia di Bill, ha commentato: “Quando guardo le foto scattate da mio padre, ricordo l’Afghanistan come un Paese con alle spalle millenni di storia e cultura. E’ un’esperienza terribile osservare la sofferenza profonda patita da un intero popolo per quasi quarant’anni“.
I Talebani e le guerre
Dal 1978, dopo il colpo di Stato, cambia la vita del Paese e dei suoi abitanti. L’anno dopo l’Urss procede con l’invasione militare, che fallisce: i mujaheddin, sostenuti dagli Usa, resistono e scacciano i sovietici nel 1989. Il potere è nelle mani dei Talebani e l’Afghanistan diventa la base del terrorismo islamico. Nel 2001, dopo l’11 settembre, gli Stati Uniti avviano l’operazione militare. Dopo vent’anni esatti, si ritorna indietro…